Nel Regno Unito, l’emergenza sanitaria causata dal Coronavirus sembra stia spingendo le persone a pianificare e mettere per iscritto i loro desideri per il fine vita, alcuni per la prima volta, sfruttando due strumenti che, dal 2017, abbiamo anche in Italia:
La Legge di bilancio 2018 ha già stanziato 2 milioni di euro per la realizzazione di una Banca Dati Nazionale che raccolga tutte le DAT – Disposizioni Anticipate di Trattamento e il Garante della Privacy si è già espresso in maniera favorevole alla sua realizzazione.
Eppure, all’oggi, questa banca dati non esiste ancora.
Quali rischi si corrono? Perché è così importante che la Banca Dati Nazionale delle DAT venga realizzata?