Un luogo che è più di una tomba: l’Ipogeo dei Volumni è, a tutti gli effetti, la casa dove la famiglia Velimna aveva deciso di trascorrere l’eternità, riponendovi all’interno le urne contenenti le ceneri dei propri cari defunti.
Sabato 4 maggio 2019, la nostra Associazione era a Matera per l’Assemblea annuale della Federazione Italiana Cremazione – FIC (ricordiamo che la nostra direttrice, Alice Spiga, è Segretario FIC).
Nel nostro peregrinare tra vicoli antichi e nuovi di questa meravigliosa città, che nel 2019 è stata eletta Capitale Europea della Cultura, ci siamo trovati di fronte a un edificio ricoperto da simboli di morte.
Uno dei luoghi italiani più incredibili – dove la morte è evocata in molteplici modi differenti – è il lungo viale di cipressi che collega due località della Maremma livornese: San Guido e Bolgheri.
Nel corso della passata primavera, un amico della nostra Associazione – Massimo Righi – si è recato in visita alle necropoli etrusche di Cerveteri e Tarquinia ed è tornato con un ricco bagaglio di fotografie, informazioni e impressioni personali su questi luoghi che, dal 2004, sono entrati a far parte dei siti patrimonio dell’umanità dell’UNESCO.
Presentandovi i colombari di Vigna Codini, di Pomponio Hylas e di via Pescara a Roma, iniziamo un viaggio all’interno dei luoghi italiani costruiti per la conservazione delle urne cinerarie: colombari, tombe e sepolcri sia antichi sia moderni.