Nella chiesa di Matera dedicata alla morte

Sabato 4 maggio 2019, la nostra Associazione era a Matera per l’Assemblea annuale della Federazione Italiana Cremazione – FIC (ricordiamo che la nostra direttrice, Alice Spiga, è Segretario FIC). 

Nel nostro peregrinare tra vicoli antichi e nuovi di questa meravigliosa città, che nel 2019 è stata eletta Capitale Europea della Cultura, ci siamo trovati di fronte a un edificio ricoperto da simboli di morte.

Si tratta della Chiesa del Purgatorio Nuovo, realizzata su disegno dell’ingegnere Giuseppe Fatone di Andria dalla Confraternita delle Anime del Purgatorio, grazie anche al contributo economico dei cittadini. 

Chiesa del Purgatorio a Matera

La facciata, dalla particolare forma convessa, è opera di Vitoantonio Buonvino e Bartolomeo Martemucci.

L’originaria chiesa del Purgatorio (oggi ribattezzata “Vecchia”) era infatti ubicata nel Sasso Caveoso, ma l’accesso non era affatto agevole e i fedeli decisero di aiutare la Confraternita a costruire una nuova sede in una collocazione più adeguata. 

La chiesa, costruita tra il 1726 e il 1747, presenta un unico tema ricorrente: la Morte, considerata però non come la fine, ma come un passaggio verso un’altra vita. Per questo motivo, tutto ciò che decora la chiesa – all’interno come all’esterno – è riconducibile alla redenzione delle anime

Come visibile dalle foto, il timpano della facciata contiene raffigurazioni di morte – scheletri e ossa – utili a ricordare al fedele la propria finitudine.

Timpano della Chiesa del Purgatorio a Matera

Al centro della facciata è presente invece un portale ligneo con 36 riquadri che riproducono, nella parte alta, i teschi di prelati e regnanti e, in quella bassa, quelli dei comuni cittadini, a ricordare che siamo tutti uguali di fronte alla morte.

Portale Chiesa del Purgatorio a Matera

Tra il timpano e il portale c’è un’iscrizione in latino: “Miseremini mei miseremini mei saltem vos amici mei”, che tradotto significa: “Abbiate pietà di me, almeno voi, amici miei”.

Ai lati del portale ci sono due statue che rappresentano l’Arcangelo Michele e l’Angelo Custode, intermediari del perdono divino. 

L’Arcangelo Michele, in particolare, è il vincitore del Male, l’alleato dell’uomo nella lotta contro le forze avverse e, soprattutto, la guida dell’anima al momento del trapasso; non è quindi un caso che sia collocato all’ingresso della chiesa. 

Anche all’interno sono visibili teschi, angeli, cesti di frutta e penitenti avvolti dalle fiamme, mentre i tre altari sono arricchiti con dipinti del Settecento incentrati sul tema della morte e della redenzione, come la tela raffigurante San Gaetano che intercede presso la Madonna per le anime del purgatorio.

Teschio nella Chiesa del Purgatorio a Matera