La pubblicità sulla cremazione che ha turbato Londra

Nel corso dell’estate 2018, ha destato grande scalpore una pubblicità sulla cremazione apparsa nella metropolitana di Londra. Nell’immagine, una giovane coppia in costume da bagno si rincorre su una spiaggia sabbiosa, con i piedi che sfiorano appena le onde del mare.

Sembrerebbe la pubblicità di un tour operator, se non fosse per un dettaglio: i bagnanti non tengono sotto braccio delle tavole da surf, ma delle bare di legno. L’annuncio offre un viaggio sola andata, tutto incluso, con temperature a 870°C che “arrostiscono” a un prezzo di 1,195 sterline (circa 1300 euro).

Pubblicità sulla cremazione in regno unito

Considerandola troppo tagliente e potenzialmente offensiva, la Transport for London (TfL) ha deciso di bandire la campagna pubblicitaria dalle linee della Metropolitana, ma l’annuncio è comunque apparso su cartelloni pubblicitari in giro per la città e, soprattutto, sul web. 

La decisione della TfL ha infatti attirato l’attenzione della stampa in tutto il mondo, compresa la BBC e il New York Times, e per diversi mesi la campagna pubblicitaria ha fatto parlare di sé ovunque: siti web, giornali, quotidiani, riviste, social network. 

Le reazioni degli utenti sono state molteplici: c’è chi ha considerato la campagna troppo forte, irrispettosa e sconvolgente; altri hanno invece applaudito all’ironia di questi messaggi, considerandola come un veicolo utile a infrangere il tabù della morte.

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I perché di questa pubblicità

La pubblicità nasce essenzialmente per promuovere un servizio: un sito web che permette ai consumatori di confrontare prezzi e servizi del settore funerario in senso allargato, quindi dalle agenzie di onoranze funebri fino ai professionisti che si occupano della redazione di testamenti o di gestire le pratiche per la successione.

«Nel Regno Unito – ha dichiarato al New York Times Ian Strang, co-fondatore dell’azienda che ha proposto questa pubblicità – le persone non si sentono a loro agio a parlare della morte, e non è salutare. La nostra riluttanza è la ragione per cui i costi dei funerali continuano a crescere: i superstiti finiscono per accettare il prezzo senza chiedere altri preventivi e senza possibilità di contrattazione. È questo che cerchiamo di cambiare».

Obiettivi giusti, messaggio sbagliato

Secondo Life Death Whatever, un gruppo londinese (artisti, scrittori, impresari, operatori ospedalieri, consulenti, medici, ecc.) impegnato a ridisegnare il dialogo intorno alla morte, l’obiettivo dell’azienda era anche giusto, è il messaggio scelto ad essere sbagliato

«È giusto cercare di rendere più consapevoli gli utenti – hanno dichiarato in proposito in un articolo sul loro blog – ma noi incoraggiamo la discussione e il dibattito sulla morte in modo gentile, sensibile e premuroso, non crediamo sia costruttivo questo tipo di approccio, che si nutre del sensazionalismo dei media.» 

«Vogliamo iniziare una discussione onesta sui funerali – continua il gruppo Life Death Whatever –  e parte di questa discussione è proprio come pubblicizziamo i servizi legati al lutto in Regno Unito. Se non sono foto di coppie che fissano il tramonto o persone anziane che si tengono per mano su una panchina del parco, sono titoli sensazionalistici progettati per scioccare e provocare indignazione. Dov’è la via di mezzo compassionevole, utile e pratica?»