Il significato di Buona Morte

Quali caratteristiche dovrebbe avere la morte per essere una “Buona Morte”? Ne parliamo grazie a uno studio americano che ha analizzato i desideri dei malati terminali.

La ricerca ha infatti rielaborato le testimonianze di pazienti terminali, familiari e operatori sanitari insieme a 36 differenti studi sul tema della morte e del morire.

Pubblicato dall’American Journal of Geriatric Psychiatry, lo studio risale al 2016, ma è ancora particolarmente attuale e ci permette di trarre alcune importanti conclusioni sul modo in cui si dovrebbe morire.

Quali caratteristiche ha una “buona morte”?

Ai primi due posti, non stupisce trovare:

  1. Avere il controllo su tutto il processo della morte.
  2. Morire senza dolore.

Procedendo con le caratteristiche di una buona morte, troviamo:

  1. La spiritualità e la religione.
  2. Il benessere psico-emotivo.
  3. La consapevolezza di aver completato la vita e di aver lasciato un’eredità.
  4. Poter scegliere i trattamenti.
  5. La dignità nel morire.
  6. Avere la famiglia presente e poterla salutare.
  7. La qualità della vita durante il processo di morte.
  8. Un buon rapporto con gli operatori sanitari.
  9. Altro (che comprende cose come: avere gli animali domestici vicini).

Interessante notare alcune cose:

Nel concetto di “buona morte” non compare la morte improvvisa, la morte come interruttore che spegne tutto.

I punti emersi dalla ricerca mostrano che i malati terminali preferiscono essere consapevoli e avere il tempo per i rituali legati alla morire (religiosi e non) e per salutare i famigliari.

Torna in due diversi punti il desiderio di avere il controllo: sul processo e sui trattamenti. Anche questo significa che si preferisce restare lucidi, coscienti e consapevoli, così da prendere le decisioni in autonomia.

Infine, una buona morte è una morte senza dolore, ma non solo. Desiderare un benessere psico-emotivo, significa che non ci spaventa solo il dolore fisico legato al morire, ma anche la sofferenza psicologica, che spesso non viene sufficientemente considerata.

A tal proposito, leggi anche Il dolore non è solo fisico: i nuovi orizzonti delle cure palliative

Cosa possiamo imparare da questa ricerca?

Sicuramente che la medicina moderna DEVE investire maggiori risorse nel rendere le cure palliative, la terapia del dolore e la sedazione palliativa profonda una realtà non solo negli hospice, ma anche negli ospedali e a domicilio.

Perché una morte senza dolore e senza sofferenza è una buona morte.

Per approfondire

Consulta la ricerca dell’American Journal of Geriatric Psychiatry