Il nostro tempo è limitato: non sprecarlo

Da chi è vicino alla morte, o sta fronteggiando una malattia difficile, c’è una cosa che possiamo imparare: a non sprecare il tempo a nostra disposizione e a vivere la vita pienamente, sfruttando ogni secondo che ci è concesso.

Il rimpianto più comune che accomuna tutte le persone vicine alla morte è infatti di aver sprecato il tempo a disposizione, di non aver vissuto appieno la vita, perdendo attimi preziosi.

«Se potessi tornare indietro e rivivere tutto, sapendo quanto velocemente passa il tempo, avrei assaporato ogni attimo, assaggiato ogni delizioso boccone».

Questo si legge nell’articolo I’m a Death Doula, and This Is the Most Common Regret I Hear From People Nearing End of Life (Sono una Doula della morte, e questo è il rimpianto più comune che sento da persone che si avvicinano alla fine della vita), di Jessica Estrada.

Finché siamo sani e in salute, evitiamo di pensare alla morte: pensiamo di avere ancora tanto tempo davanti per sperimentare, provare, amare, per fare quel viaggio che rimandiamo da sempre, per dire alla persona che amiamo quanto la amiamo.

Ci lasciamo rapire dagli obblighi, dal “dover fare”, relegando il piacere e la soddisfazione personale in un angolo delle nostre vite, in attesa di un momento che forse verrà in un prossimo futuro, in un domani che nessuno sa se ci sarà.

Dovremmo imparare da chi affronta una malattia dai potenziali esiti infausti: una malattia come ad esempio il cancro ci pone davanti alla nostra mortalità e ci fa riflettere; ci fa rendere conto che il tempo che abbiamo a disposizione non è eterno e che potrebbe finire prima del previsto.

La letteratura e la filmografia moderna sono piene di storie vere di persone che hanno cambiato la loro vita dopo una diagnosi infausta, che si sono ritrovate più vicine alla morte di quanto avrebbero mai voluto e hanno dovuto fare i conti con i propri rimpianti.

Facciamo tesoro di queste esprienze: viviamo ogni singolo istante come se il domani non ci fosse. O come meglio scriveva Lorenzo de’ Medici nel lontano 1490: “Chi vuol esser lieto sia / Di doman non c’è certezza”.

Foto da Pixabay

Per approfondire

Potete leggere l’articolo I 5 rimpianti più comuni alla fine della vita e l’articolo citato I’m a Death Doula, and This Is the Most Common Regret I Hear From People Nearing End of Life