Educare i bambini al fine vita: intervista a Francesco Campione sul suo nuovo libro

Ai Papaveri Non Piace Appassire. Questo il titolo del nuovo libro scritto dal Prof. Francesco Campione su come educare i bambini ai temi del morire, della morte e del fine vita.

Libro educare i bambini al fine vita

Un libro, come ci racconta il Prof. Campione, tanatologo, psicologo e presidente dell’Associazione Rivivere: «Dedicato soprattutto ai genitori e agli insegnanti che vogliano aprile un dialogo con i bambini sui temi del morire, della morte e del fine vita.»

«Ma è anche un libro – continua il professore – potenzialmente per tutti, compresi i bambini; i genitori possono infatti leggere i “raccontini” che compongono il mio libro anche a loro, perché sono stati pensati e scritti in un linguaggio chiaro e semplice, che si pone al loro livello.» 

Intervista di Alice Spiga, direttrice SO.CREM Bologna

  • Prof. Campione, quali sono quindi i temi principali trattati nel suo libro?

«I temi principali sono la morte e il lutto dal punto di vista dell’educazione dei bambini, quindi dei genitori e degli insegnanti che si fanno la seguente domanda: a quale concezione della morte bisogna educare i bambini in modo che ne sappiano elaborare i lutti?»

  • Per quale motivo ha deciso di scriverlo?

«Fondamentalmente per tre motivi:

  1. Per mostrare che “educare alla morte e al lutto” equivale a “educare”, dato l’impatto che gli eventi luttuosi hanno sulla vita emotiva dei bambini;
  2. Per evidenziare le due fondamentali dimensioni dell’educazione alla morte e al lutto:
    – la trasmissione di ciò che si pensa e di ciò in cui si crede, in modo che anche i bambini lo pensino e lo credano;
    – il saper comunicare ponendosi al livello di sviluppo a cui è arrivato il bambino stesso da educare.
  3. Per dimostrare che bisogna inventare un linguaggio “creativo” ed evocativo che possa esprimere i contenuti dell’educazione alla morte e al lutto».

“Questo libro – come si legge nella quarta di copertina – vuole dimostrare che “fatti” e “favole” non sono incompatibili nella comunicazione sulla morte e sul lutto con i bambini.

Quello che conta è l’ordine: con un bambino non bisognerebbe mai cominciare con le “favole” (che parlano del desiderio che la morte non ci sia o possa essere vinta) e finire con i “fatti” (che parlano dell’impossibilità di evitare la morte e il lutto), ma bisognerebbe prima pronunciare parole di realismo e poi parole di desiderio“.

Il libro è già disponibile nelle migliori librerie.