Nel corso dell’ultimo mese, tra le molteplici notizie sul tema della cremazione, due in particolare hanno attirato la nostra attenzione:
- La prima è il simulatore, realizzato in un parco a tema in Cina, che permette alle persone di provare che cosa significa essere cremati.
- La seconda è il Set Lego dedicato al tema della morte e dei funerali, dove fa mostra di sé anche un forno per la cremazione in miniatura.
Il simulatore di… cremazione
Di recente, in Cina, è stata inaugurata una nuova attrazione all’interno di un parco a tema Window of the World di Shanghai: si chiama Samadhi Death Simulator ed è un simulatore di morte.
In pratica, le persone che scelgono di provare questa singolare esperienza vengono messi all’interno di una bara di legno, per poi essere spinti attraverso un “forno” in cui si viene tempestati di luce e di aria calda.
Ovviamente la cassa non brucia veramente e la persona non viene ridotta in cenere, però il simulatore – assicurano i creatori – permette un’esperienza molto realistica.
Il forno crematorio Lego
È un forno crematorio in miniatura, con l’addetto alle cremazioni, la bara pronta per essere cremata e alcuni attrezzi del mestiere. Il tutto costruito con i mattoncini più famosi al mondo: i Lego.
Il forno per la cremazione fa parte di una linea di costruzioni – la “Lego Funeral Set” – creata dal Bestattungsmuseum, il Museo Funerario del famoso cimitero monumentale di Vienna, per aiutare i visitatori più giovani a comprendere meglio il tema della morte.
«Il primo prodotto della linea è nato nel 2016 – ha dichiarato il portavoce del museo. – Era un tram storico che, tra la prima e la seconda guerra mondiale, portava i cadaveri al cimitero centrale di Vienna. Poi abbiamo fatto un carro funebre storico, trainato da cavalli. Ma erano più che altro per collezionisti».
Sulla scia delle prime costruzioni a carattere storico sono poi nati, in tempi recenti, i set lego più moderni, che il Museo vende anche al pubblico: c’è appunto il forno crematorio, ma anche il carro funebre, la tomba completa di lapide e ruspa per lo scavo e tutta una serie di personaggi come i “becchini”, le persone in lutto che piangono, gli scheletri.
L’idea alla base è, appunto, parlare di morte con i più giovani, aiutandoli a esteriorizzare emozioni e sentimenti attraverso l’uso dei mattoncini.
Ma… saranno buone idee?
Se i giocattoli sono sempre stati ottimi veicoli per parlare della malattia e della morte con i più giovani, per cui i Lego potrebbero anche essere una soluzione quantomeno interessante, abbiamo qualche perplessità in più sull’utilità, ai fini dell’elaborazione della morte, di un simulatore che fa provare alle persone che cosa significa essere cremati…
Una cosa è certa: il dibattito resta aperto.