Il caro estinto sui social media

QUANDO SI PENSA AI SOCIAL NETWORK l’ultima cosa che può venire in mente è la morte. Sono strumenti utilizzati per scambiare informazioni, aggiornarsi, cercare l’anima gemella, trovare lavoro… Ma cosa si deve fare quando un utente non c’è più? C’è la possibilità di decidere che ne sarà del proprio account dopo la morte? Ecco le opzioni previste dai principali social media.

Facebook
Le prime due possibilità introdotte dal popolare social network sono state le seguenti: richiedere la cancellazione definitiva del profilo o, in alternativa, trasformarlo in un account commemorativo. In questa seconda ipotesi, chi aveva l’amicizia della persona scomparsa può continuare a visualizzarne il profilo e postare messaggi di ricordo; per evitare accessi inopportuni, l’account viene comunque bloccato.
In tempi più recenti è stata introdotta una terza opzione definita Contatto Erede: chi lo desidera, può individuare un proprio “esecutore digitale”, una persona alla quale lasciare “in eredità” il proprio profilo, del quale si occuperà continuando a postare messaggi e condividere informazioni, fotografie e altro materiale. Anche al Contatto Erede, tuttavia, è negato l’accesso all’account – così come gli sono vietate diverse operazioni: rimuovere o cambiare messaggi, foto e altro materiale condivisi in vita dal de cuius, leggere messaggi inviati ad altri amici, rimuovere qualsiasi amicizia.
Nei primi due casi – cancellazione o “memorializzazione” – bisogna andare alla pagina www.facebook.com/help e cliccare prima su “Gestisci il tuo account” e poi su “Disattivazione ed eliminazione degli account” o “Account commemorativi”, seguendo le successive istruzioni.
Chi fosse invece interessato al Contatto Erede deve aprire il menu a tendina cliccando sulla freccia in alto a destra della propria pagina Facebook, selezionare la voce “Impostazioni” e, quindi, scegliere “Contatto Erede”; dalla lista dei propri amici si seleziona la persona desiderata, e c’è la possibilità di inviarle un messaggio per metterla a conoscenza della nostra decisione.

Twitter
Anche Twitter prevede la possibilità, per un familiare o un’altra persona autorizzata, di disattivare un profilo dopo la morte, e come per Facebook è comunque negato l’accesso all’account. Purtroppo, però, la procedura formale richiesta è molto più laboriosa: servono, tra le altre cose, una copia dell’ultimo documento di identità, il certificato di morte e un atto notarile con il quale si presenta richiesta formale di chiusura del profilo per sopravvenuto decesso. Il consiglio è quello di limitarsi ad andare alla pagina della impostazioni, scegliere nel menu a sinistra la voce “account” e cliccare quindi su “Disattiva il mio account”.

LinkedIn
Il famoso social network professionale mette a disposizione degli utenti un form di “verifica di decesso” che permette ai familiari di notificare al servizio clienti la scomparsa di un iscritto. Occorre collegarsi al link www.help.linkedin.com, ricercare la parola “decesso” e trovare una pagina intitolata “Decesso di un membro di LinkedIn – Rimozione profilo”. Bisogna quindi compilare un modulo elettronico che verrà sottoposto allo staff di assistenza, il quale provvederà a ricontattare i richiedenti. In alternativa, si può anche procedere alla semplice chiusura del profilo, andando nelle impostazioni personali, cliccando sulla voce “Account” e, quindi, su “Chiudi il tuo account”. In tal caso, però, bisogna ovviamente disporre di tutti i dati di accesso.

Instagram
Il sito per la condivisione delle immagini permette, come Facebook, di cancellare l’account o di trasformarlo in commemorativo. Bisogna andare sulla pagina di assistenza www.help.instagram.com, selezionare la voce “Privacy & Safety Center”, cliccare su “Segnala qualcosa” e “Altri tipi di segnalazioni”. Si troveranno così tutte le istruzioni necessarie per procedere.

Fino a pochi anni fa aspetti come questi non erano minimamente presi in considerazione, ma oggi – con la possibilità di accedere ai social network dal palmo della nostra mano – il fenomeno ha assunto dimensioni ben diverse. Proteggere le proprie informazioni online è ormai fondamentale quanto proteggerle “offline”, nella vita di tutti i giorni. E anche sui social network occorre guardarsi da concreti rischi quali il furto di identità dopo la morte. Se si ritiene che tale appropriazione indebita sia probabile, la cosa migliore da fare è quella di attenersi scrupolosamente alle procedure previste in caso di decesso.

Questo articolo di Jessica Koth (PR Manager presso la National Funeral Directors) è stato pubblicato sul numero 81 (inverno 2015) di Pharos International, la rivista ufficiale della Cremation Society of Great Britain. (Traduzione di Andrea Muzzarelli)