In questi mesi abbiamo assistito ad avvenimenti che mai avremmo immaginato: le salme trasportate dall’esercito, i poli crematori che lavoravano a ciclo continuo, l’assenza assoluta di cerimonie funebri, i cancelli dei cimiteri chiusi. 

Un fenomeno che non ha riguardato solo l’Italia, ma tutto il mondo. L’assenza di rituali funebri ha infatti avuto un impatto decisivo a livello globale, come dimostra un articolo pubblicato sul sito di radio KCRW, che ha raccolto le testimonianze di undici corrispondenti esteri. 

In particolare, in tre paesi (India, Cina e Filippine), le politiche di contenimento del Coronavirus hanno inevitabilmente interrotto i rituali legati alla cremazione, con ricadute sulla popolazione e sull’elaborazione della morte e del lutto.

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Secondo le statistiche del Cremation & Burial Report 2018, pubblicato dalla National Funeral Directors Association, il tasso di cremazione negli Stati Uniti, che è arrivato a superare il 50%, raggiungerà l’80% entro il 2035.

In America, l’aumento nella percentuale di persone che scelgono la cremazione sta già rivoluzionando i servizi funebri, rendendoli più accessibili, più flessibili e più personalizzabili per le famiglie americane.

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L’anniversario della morte di una persona amata è un giorno ricco di emozioni contrastanti: dolore, tristezza, nostalgia, talvolta persino felicità si intensificano e si uniscono nel ricordare i bei momenti trascorsi insieme. 

In questo articolo, cinque idee per affrontare questo particolare giorno.

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