Sentiamo dire spesso, dai soci della nostra Associazione: “Io voglio la cremazione, ma non voglio il funerale”. Alcuni intendono dire che non vogliono una funzione religiosa, altri che non vogliono proprio alcun tipo di cerimonia (né religiosa, né laica). 

La stragrande maggioranza non vuole il funerale perché ha un obiettivo: non pesare economicamente sui famigliari e fare in modo che possano risparmiare il più possibile nell’organizzazione dell’estremo addio.

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Dagli “alberghi per i morti” ai robot che celebrano i funerali fino a il drive-in funebre; vediamo come si stanno trasformando le tradizioni funerarie in Giappone, dove il 99,9% della popolazione sceglie di essere cremata e i poli crematori faticano a gestire l’aumento vertiginoso dei decessi. 

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Secondo gli ultimi dati diramati dalla Co-operative Funeralcare, due terzi (66%) degli adulti britannici sono propensi a optare per un funerale a tema, che rifletta le inclinazioni e le passioni del defunto e che diventi una celebrazione della sua vita. 

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Il 3 maggio 2017 alle ore 11:10 e alle 17:10, SO.CREM Bologna torna in televisione per parlare dei riti funerari nell’Italia contemporanea, legati sia morte sia alla cremazione. L’appuntamento è su TRC Bologna, canale 15 del digitale terrestre.

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Tre modi diversi, e originali, per mettere in scena il momento dell’estremo saluto: il funerale. Dai funerali solitari e commuoventi di Still Life a quelli che rappresentano l’unico luogo in cui sentirsi appagati e soddisfatti (Harold e Maude), fino al funerale-festa di famiglia – nel quale tutto andrà come non doveva andare – di Funeral Party

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Sin dalla notte dei tempi, l’uomo ha sentito la necessità di celebrare riti funerari che potessero rispondere a molteplici bisogni, non solo a quello basilare della disposizione rispettosa del corpo. Il Dr. Alan D Wolfelt ha analizzato questi riti e ha messo in evidenza le motivazioni che ancora oggi spingono gli uomini a celebrare funerali. 

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