Libro consigliato: Lutto Libero

23 racconti sul dolore della perdita

Che cosa è il lutto? A questa domanda rispondono 23 autori all’interno della collana di racconti Lutto Libero, fortemente voluta dall’autore e giornalista Cristiano Carriero per commemorare il ricordo della madre e la sua strenua lotta contro il cancro.

Copertina libro Lutto Libero

Il libro parte da una premessa fondamentale: il lutto non è identificabile solo con il dolore per la morte di qualcuno che abbiamo amato. Il lutto è parte integrante della vita stessa perché ogni momento che viviamo racchiude in sé una possibile perdita. 

Il libro, come scritto nella premessa a firma di Andrea Fontana: «Non ha le pretese di insegnare nulla a nessuno. Non spiega come si elaborano i lutti né tanto meno pretende di argomentare che cosa sia la mancanza, lo smarrimento e lo sconcerto doloroso di una perdita. Lutto Libero non dà ricette, ma testimonianze. Segnali di umanità.»

E così, pagina dopo pagina, racconto dopo racconto, incontriamo il ragazzo che sta diventando padre: «Medici e ostetriche annotano l’ora del decesso. L’una e trentasette del mattino. In seguito a uno schianto terrificante con la vita, due ragazzi sono morti e sono nati due genitori» (dal racconto Un bene incurabile di Donato Barile).

La donna che rielabora la fine di un amore: «Adesso è il momento di impacchettare tutti i ricordi negli scatoloni e donarli insieme alle sue cose. Da oggi, altro che voler morire, oggi si risorge.» (dal racconto Abbi cura di te di Giulia Olivi).

Il gruppo di amici che si ritrova per l’ultima volta al campetto da calcio prima che venga trasformato in “altro”: «Un gatto malconcio se ne stava con gli occhi sgranati su di noi, senza paura, solo con l’aria di chi si stesse chiedendo se stessimo sul punto di piangere, ridere, o entrambe le cose. “Mi sa che ha perso la sua tana” osservò Zezié. “Pure noi” gli disse Sapone. “Pure noi”.» (dal racconto Erano ancora gli Oasis di Ezio Azzolini).

L’uomo che accetta, sia pur a malincuore, che non potrà guidare mai più e chiede, come ultimo desiderio: «La soddisfazione del commiato perfetto. Io, una DS, non l’ho mai guidata. Sarà la mia prima volta. La prima e l’ultima.»

E ancora: il ricordo di quell’ultima estate veramente spensierata, quella trascorsa in bici con gli amici ad aspettare l’occasione buona per dare il primo bacio alla ragazza dei propri sogni: «Dopo quell’estate, ho perso la mia spensieratezza. Nessuno mi ha dato il triste annuncio, è mancata all’affetto dei suoi cari dissolvendosi lentamente come le dediche di fine agosto sulla Smemoranda, lo scambio di indirizzi per inviarci le lettere durante l’anno, l’ultima canzone nei juke-box. È stato un lento inesorabile declino. Estate dopo estate.» (dal racconto Il demogorgone della nostalgia di Alessandro Piemontese)  

Una raccolta di racconti, quindi, dove la perdita è protagonista assoluta e dove ognuno di noi può, in un modo o in un altro, rivivere momenti della propria esistenza. 

Per maggiori informazioni:

gelsorosso.it