Il nuovo campo per le sepolture nel cimitero di Bergedorf, ad Amburgo, si distingue per un’interessante peculiarità: in questo luogo, le ceneri degli animali vengono sepolte insieme a quelle degli esseri umani.
Inaugurato in novembre 2020 nel Comune di Arbas, il primo sito boschivo francese ad essere classificato come cimitero, nato per accogliere le ceneri di cremazione.
Un bellissimo esempio di collaborazione pubblico-privato per la creazione di un cimitero immerso nella natura, dove le ceneri possano riposare ai piedi degli alberi.
Diventare Alberi® lancia, su Facebook, il non contest fotografico dal titolo #fogliedellostessoalbero.
«Con la caducità e il loro divenire – racconta Domenico Perilli, Presidente di Diventare Alberi®, – le foglie rappresentano, più di ogni altra parte dell’albero, l’idea di circolarità dell’esistenza che Diventare Alberi® vuole promuovere».
Intervista di Alice Spiga, direttrice SO.CREM Bologna al Professor Francesco Campione, Presidente dell’Associazione Rivivere, in occasione dell’uscita del suo ultimo libro: La resilienza ai tempi del Coronavirus.
Ritrovate testimonianze della cremazione come rito funerario risalenti a 9.000 annifa in un sito archeologico israeliano.
Un’equipe di archeologi ha infatti scoperto resti carbonizzati di un giovane adulto nell’antico villaggio di Beisamoun, a nord della Valle de Giordano.
Stando alle analisi, i resti sarebbero databili tra il 7031 e il 6700 A.C.!
Disponibile online il nuovo numero della rivista semestrale SO.CREM Bologna Informazione, che è già stato spedito a tutti gli iscritti della nostra Associazione.
Anche per l’anno 2019, la cremazione si è confermata in crescita non solo in Italia, ma in tutto il mondo.
Lo dimostrano le ultime statistiche pubblicate dalla International Cremation Society (ICS) nel numero dedicato Statistics Issue 2020, allegato al numero 86 della rivista PHAROS INTERNATIONAL.
In Gran Bretagna, la pandemia COVID-19 sembra stia rendendo meno popolare la cosiddetta “Cremazione Diretta”.
E di certo non ci sarebbe da stupirsi. Stiamo infatti tutti vivendo in prima persona gli effetti dell’assenza di riti funebri, e abbiamo ancora negli occhi le immagini dei corpi portati direttamente al crematorio o al cimitero senza alcun tipo di accompagnamento.