Nuovi spunti di riflessione sul testamento biologico

Pubblicata su Si può dire morte, l’intervista all’avv. Giulia Facchini Martini offre interessanti spunti di riflessione sulle Dichiarazioni anticipate di trattamento (DAT), anzidette Testamento Biologico, e sulle normative in materia di fine vita.

Testamento Biologico in Italia

«Alla luce dei progetti di legge che sono pendenti nei due rami del Parlamento – dichiara infatti l’avv. Giulia Facchini Martini nell’intervistata su Si può dire morte, il blog sui temi del dolore, del morire e del lutto a cura dell’associazione Infine Onlus – se dovessi essere io a decidere, preferirei che nessuno fosse trasformato in legge

«Le persone che lo desiderano – continua l’avvocato – potrebbero formulare le loro direttive di fine vita nell’atto di designazione preventiva di amministratore di sostegno.

«Non tutti sanno che l’articolo 408 del Codice Civile permette a chiunque, e in qualunque momento della sua vita, di indicare e scegliere una persona come suo amministratore di sostegno, nel caso di una futura menomazione fisica o psichica.

«Tale norma è stata ulteriormente elaborata da un gruppo di magistrati e avvocati dell’Emilia-Romagna. Questo gruppo ha pensato di estendere la norma di modo che a tale persona si possano dare indicazioni sulle cure da adottare, sul fine vita e sull’amministrazione dei propri beni».

L’intervista, come evidente già dal breve estratto qui riportato, offre più di uno spunto di riflessione; vi invitiamo quindi a leggerla in versione integrale sul sito Si può dire morte.