Il biotestamento torna all’esame parlamentare

IL 4 FEBBRAIO SCORSO la Commissione Affari sociali della Camera ha finalmente avviato, per la prima volta nella XVII legislatura, la discussione sul cosiddetto testamento biologico. Sette le proposte di legge all’ordine del giorno, tutte di iniziativa parlamentare. Oggetto della discussione interna alla Commissione sono state in primis le proposte legate al consenso informato e alle dichiarazioni anticipate. Con la consapevolezza, si legge nella relazione della seduta, che “il tema dell’eutanasia è comunque presente, che i confini a volte non sono di facile definizione, ma è diverso l’obiettivo che si vuole raggiungere: da un lato si vuole dare pienezza al principio del consenso informato e alla libertà di accettare o rifiutare le cure, dall’altro a depenalizzare quello che ora è reato portando l’espressione della propria volontà fino alla possibilità di chiedere ed imporre ad altri di mettere fine alla vita”.

La proposta di legge presentata dall’On. Murer e altri (“Disposizioni in materia di consenso informato e di dichiarazioni anticipate di trattamento sanitario”) ha fatto da filo conduttore dell’analisi compiuta da parte della XII Commissione. Il testo promuove e valorizza la relazione di cura e di fiducia tra il medico, il paziente e i suoi familiari e individua nel consenso informato a ogni trattamento sanitario l’atto fondante dell’alleanza terapeutica (fatto salvo il dovere del medico di intervenire qualora il paziente si trovi in imminente pericolo di vita).

Altri concetti chiave sono rappresentati dalla tutela del diritto del paziente al rifiuto, alla rinuncia o all’interruzione dei trattamenti sanitari; dall’astensione del medico da trattamenti sanitari non proporzionati rispetto alle condizioni cliniche del paziente o agli obiettivi di cura (accanimento terapeutico); dal divieto dell’eutanasia, dell’assistenza o dell’aiuto al suicidio, nonché dell’abbandono terapeutico; dalla facoltà per le persone maggiorenni capaci di intendere e di volere di redigere una dichiarazione anticipata di trattamento (DAT) in cui si indica la propria volontà in merito ai trattamenti sanitari e di cura, inclusa la nutrizione artificiale; dall’indicazione nella DAT di un soggetto fiduciario; dalla garanzia del diritto dei pazienti terminali a un’adeguata terapia contro il dolore secondo quanto previsto dai protocolli delle cure palliative ai sensi della legge n. 38 del 2010.

Il testo completo della proposta di legge Murer è reperibile qui.